La vita della donna si è profondamente modificata negli ultimi decenni.
In Italia il 30 per cento delle nascite totali viene da madri che hanno una età compresa tra i 30 e 40 aa e deteniamo il record europeo di nascite di madri over 40.
Le neomamme più adulte hanno un rischio più elevato di riscontrare problematiche post parto come i prolassi uterini e vaginali, le cicatrici postpartum e l’incontinenza urinaria, a causa dei tessuti che si rimodellano con maggiore difficoltà. Vi è quindi una crescente richiesta di ripristino delle condizioni fisiologiche preparto.
Le terapie oncologiche e ormonali attuali hanno portato pazienti affette da queste problematiche ad un allungamento della vita ed anche ad una guarigione, spesso però con una qualità di vita peggiorata a causa del rilassamento vescicale ed alle atrofie vulvovaginali che interferiscono in modo significativo determinando anche problemi importanti nelle relazioni e nella vita di coppia già fortemente messa alla prova dalla patologia presente.
Le donne così colpite vogliono tornare ad essere ‘normali’.
Le donne oggi dopo la menopausa, iniziano nuove attività, nuove relazioni e non si sentono adeguate a causa dei cambiamenti tipici di questa fase in cui gli ormoni non vengono più prodotti e avviene un passaggio fondamentale nel loro aspetto fisico e mentale, purtroppo spesso ciò avviene anche molto prima dei 50 aa.
Sono donne che vogliono poter vivere la loro vita con serenità e in armonia con il proprio corpo.
Recentemente alcuni specialisti del settore parlano della terza età dopo i 75 anni.
L’invecchiamento quindi dovrebbe avvenire in età molto più avanzata per potere rispondere adeguatamente a ciò che la vita sociale richiede.
Da qui la necessità, di mantenere una vita di relazione e di affetti sana, molto tempo dopo la menopausa.
Il funzionamento corretto e fisiologico di tutti gli organi è un requisito fondamentale per una buona qualità di vita.
La qualità di vita aumenta con l’aumento della salute e si riferisce alla capacità di un individuo di adempiere ai compiti della vita quotidiana in modo soddisfacente, in linea con la dichiarazione dell’Oms che la salute non è l’assenza di malattie ma è il benessere fisico psicologico e sociale anche in presenza di patologie.
Da qui l’aumentata richiesta delle persone del ‘ benessere ‘ di tutti i nostri organi, che parte dall’attenzione ad una sana ed a una corretta alimentazione, alla pratica incentivata da tutti gli specialisti di una attività fisica che mantenga l’apparto muscoloscheletrico attivo ed in forma e, non ultima, la voglia ed il desiderio di sentirti in forma ed attraenti ad ogni età.
Il benessere del proprio corpo cammina assieme al benessere della nostra mente e così, di conseguenza, è possibile avere una buona vita sociale e di relazione.
Per queste ragioni si è sempre più diffusa la necessità e la richiesta del ripristino della funzionalità dell’apparato femminile in ogni suo aspetto.
La donna vuole, desidera ed ha necessità di procrastinare l’invecchiamento.
Per tutto ciò sopraesposto è nata una nuova branca della medicina: la ginecologia estetica e funzionale
Si può immaginare ed accettare oggi una 50 manager che “perde la pipì”?
Può una neomamma quarantenne avere un organo vaginale rilassato?
Si deve accettare una secchezza che impedisce rapporti sessuali a 60?
Si può vivere con una buona qualità di vita con un dolore all’introito vaginale che non permette una relazione intima con il proprio partner?
Sono così nate e sempre più si stanno diffondendo metodiche non invasive che possano ripristinare le condizioni fisiologiche di tutto l’apparato genitourinario femminile. Cosi il laser, la radiofrequenza e l’elettroporazione, metodiche già ben conosciute dai chirurghi plastici e dai dermatologi per il rimodellamento cutaneo, sono state mutuate dai ginecologi per essere utilizzate anche a livello vulvare e delle mucose uro vaginali .
Il laser produce un effetto fototermico che stimola la riattivazione delle fibre di collagene e la neocollagenesi, e ristabilisce una appropriata irrorazione ematica aumentando il turgore della cute vulvare e della mucosa vaginale, portando ad una maggiore idratazione e trasudazione tissutale.
Ciò consente il recupero funzionale della vagina come si verifica nell’atrofia, nella distrofia menopausale e nelle pazienti sottoposte a particolari terapie come quelle oncologiche.
Può inoltre essere utilizzato anche nei casi di rilassamento vaginale sempre per via della sua azione trofica.
Così come nell’incontinenza urinaria, dove ripristinando il collagene aumenta il tono muscolare, la forza ed il controllo volontario della muscolatura della vagina, rafforzando anche la fascia endopelvica, determinano così un migliore supporto dell’uretra e della vescica migliorando i meccanismi che controllano la continenza urinaria.
Naturalmente l’indicazione sussiste per prolassi di grado lieve medio e senza un interessamento rilevante delle strutture di sostegno e nelle incontinenze di grado lieve e moderato.
E quindi importante iniziare il trattamento ai primi sintomi.
Il trattamento può essere ripetuto periodicamente e consente nella maggior parte dei casi di evitare interventi chirurgici e gli eventuali effetti collaterali.
La radiofrequenza è una terapia fisica strumentale utilizzata da molti anni in molti campi medici , quali per esempio anche la neurochirurgia neoplasie ed altro. Essa utilizza la cessione del calore da parte dei tessuti.
Recentemente è divenuto un trattamento anche per le aree dell’apparato femminile. Il surriscaldamento che genera fa denaturare le proteine del collagene , contrarre e quindi le rimodella , ripristina la elasticità e la tonicità della cute.
Viene utilizzata con grande efficacia terapeutica anche sull’area vulvare, sul perineo, nella zona inguinale e nell’introito vaginale.
L’elettroporazione è una metodica che serve a far aprire i pori della membrane cellulare per introdurre nelle cellule attraverso la membrana plasmatica le molecole di dna che cosi penetra direttamente.
Provoca quindi un aumento reversibile e temporaneo della permeabilità tissutale. Viene utilizzata con successo anche in campo oncologico
E’ una metodica che nel campo della ginecologia può essere molto efficace nella dispaurenia (difficoltà nei rapporti) nei vaginismi, nei lichen e, ovviamente, nelle atrofie e distrofie.
Tutte queste procedure vengono eseguite in regime ambulatoriale, prevedono un’anestesia locale, non necessitano di incisioni o punti di sutura.
I trattamenti che durano tra i 20 e 30 min sono indolori e praticamente privi di effetti collaterali. E’ necessario eseguire tra i 3 e 6 trattamenti ravvicinati per poi essere ripetuti a distanza di circa 8 /12 mesi a seconda delle problematiche e della età delle pazienti.
Possono essere associati trattamenti farmacologici e o fitoterapici per mantenere più a lungo il risultato ottenuto. Per ogni paziente viene scelta l’energia più adeguata eventualmente in associazione (laser, elettroporazione, radiofrequenza) e viene definito il programma terapeutico a seconda della problematica presente. Il 96 per cento delle donne hanno sottolineato un significativo miglioramento della qualità di vita e del benessere soggettivo, con una ripresa soddisfacente della vita di relazione.
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